Ambiente

Le auto elettriche sono davvero più ecologiche?

L’avvento delle auto elettriche ha portato con sé una serie di dibattiti riguardanti la loro reale sostenibilità ambientale. Mentre le auto elettriche vengono spesso pubblicizzate come la soluzione per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico, esiste ancora incertezza su quanto siano effettivamente più ecologiche rispetto alle auto tradizionali a combustibile fossile.

Sebbene il 70% degli italiani dichiari di essere interessato all’acquisto di un veicolo elettrico, solo il 3,9% di essi ha effettivamente immatricolato un’auto elettrica nel periodo da gennaio a oggi. Questo divario significativo è stato evidenziato dallo studio annuale EY Mobility Consumer Index 2023, che monitora i cambiamenti nelle abitudini di consumo legate alla mobilità in 20 Paesi, tra cui l’Italia.

I principali ostacoli che frenano l’adozione diffusa della mobilità elettrica includono la percezione di un’infrastruttura di ricarica inadeguata, il costo d’acquisto e il limitato range di autonomia delle vetture elettriche. Nonostante un aumento del 47% dei punti di ricarica nell’ultimo anno e l’effetto positivo dei sussidi governativi sul prezzo d’acquisto, tali barriere continuano a influenzare le scelte dei consumatori e a ostacolare una transizione più rapida verso la mobilità elettrica.

Benefici ambientali delle auto elettriche

Dalla crescente preoccupazione per l’impatto ambientale dei trasporti su scala globale, le auto elettriche emergono come una delle soluzioni più promettenti per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico. L’adozione di veicoli elettrici può portare a una serie di benefici ambientali significativi, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria nelle città, riducendo il consumo di combustibili fossili e mitigando l’inquinamento acustico.

Riduzione delle emissioni di gas serra

Le auto elettriche sono considerate una soluzione per ridurre le emissioni di gas serra grazie al loro funzionamento senza combustibili fossili. Attualmente le auto elettriche immatricolate in Europa riducono in media le emissioni di CO2 del 69% rispetto ai veicoli diesel durante l’intero ciclo di vita.

La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), evidenziando la necessità di affrontare rapidamente questa problematica, ha accolto positivamente il divieto di vendita di auto a benzina e diesel dall’anno 2035 in tutta l’Unione Europea. Le conclusioni della SIMA mettono in luce l’importanza di trovare soluzioni efficaci per mitigare l’impatto ambientale delle auto elettriche, nonostante i benefici significativi che offrono in termini di riduzione delle emissioni.

Secondo il rapporto dell’European Environmental Bureau (EEB), un’auto elettrica emette in media 75 grammi di CO2 equivalente per chilometro durante tutto il suo ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento. Questo è significativamente inferiore rispetto alle emissioni di una vettura diesel, che possono raggiungere fino a 250 grammi di CO2 equivalente per chilometro.

Questo le rende teoricamente più pulite rispetto alle auto tradizionali a combustibile fossile. Le auto elettriche alimentate da fonti di energia rinnovabile, come solare o eolica, sono particolarmente vantaggiose in questo senso, poiché eliminano completamente le emissioni di gas serra legate alla produzione di elettricità.

Criticità delle auto elettriche dal punto di vista ambientale

Le auto elettriche sono spesso considerate una soluzione ecologica per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico, tuttavia, è importante esaminare anche le criticità ambientali associate a questa tecnologia.

L’aspetto critico legato alla sostenibilità delle batterie è principalmente legato all’estrazione delle materie prime necessarie per crearle, con particolare enfasi sul litio. Come riportato qui, questo minerale viene estratto dalle acque salmastre attraverso perforazioni nelle piane saline, principalmente nel cosiddetto ‘triangolo del litio’ tra Bolivia, Argentina e Cile. Il processo richiede lunghi periodi di evaporazione e utilizza considerevoli quantità d’acqua, fino a duemila tonnellate per produrre una tonnellata di litio.

Uno studio condotto dall’International Council on Clean Transportation indica che metà delle emissioni di gas serra durante il ciclo produttivo delle batterie deriva dal consumo di elettricità negli stabilimenti di produzione. Questo consumo dipende principalmente dall’approvvigionamento energetico nazionale e dalle scelte delle case automobilistiche. Ad esempio, la decisione di utilizzare energia solare nei centri produttivi, come nel caso di Tesla in Nevada, o di affidarsi a fonti energetiche più inquinanti come il carbone, può influenzare significativamente l’impatto ambientale delle batterie.

Incentivare il rinnovo del parco auto

Per incentivare il passaggio alle auto elettriche a rottamazione della vecchia auto, il governo ha previsto incentivi, pari a 25 milioni di euro e definiti dal Decreto Ministeriale del 1° dicembre scorso, da richiedere entro il 22 marzo. Il click day per la presentazione delle richieste relative agli incentivi per il rinnovo del parco veicolare è stato stabilito per il 4 marzo.

Durante il periodo di incentivazione, che va dalle ore 10:00 del 4 marzo 2024 alle ore 16:00 del 22 marzo 2024, le imprese possono presentare una sola domanda per la prenotazione delle risorse, anche per più tipologie di intervento. Questo è il momento in cui le imprese possono fare richiesta dei fondi messi a disposizione per il rinnovo del parco veicolare.

Il Decreto prevede che RAM, in qualità di soggetto gestore, istituisca tre contatori per ciascuna delle tipologie di investimento ammissibili. Questi contatori saranno responsabili di aggiornare regolarmente le risorse disponibili in base alle richieste ricevute. Le liste delle domande e i contatori aggiornati delle risorse saranno consultabili sul sito internet di RAM (www.ramspa.it). Anche se i fondi si esaurissero, le domande rimarranno valide e verranno accettate con riserva.

Questi programmi contribuiscono a rinnovare il parco auto, riducendo le emissioni inquinanti e migliorando la sicurezza stradale grazie alla presenza di veicoli più recenti dotati di tecnologie avanzate. Tuttavia, è importante valutare attentamente l’impatto ambientale complessivo di questi programmi, considerando anche la produzione e lo smaltimento dei veicoli sostituiti. Affinché tali programmi siano efficaci, è fondamentale che vengano supportati da politiche mirate e investimenti nell’infrastruttura necessaria per l’adozione di veicoli più sostenibili, come stazioni di ricarica per auto elettriche e incentivi per l’utilizzo di energie rinnovabili nella produzione di energia elettrica.

Come si rottama un’auto?

La rottamazione auto rappresenta un procedimento attraverso il quale i proprietari di veicoli possono liberarsi dei loro mezzi in modo corretto ed ecologico, rivolgendosi a centri autorizzati per lo smaltimento dei veicoli fuori uso (AVFU), dove l’auto viene smantellata e le parti ancora funzionanti recuperate. È un’opzione vantaggiosa per coloro che possiedono auto vecchie, poco efficienti o che richiedono costose riparazioni.

Prima di procedere, è necessario soddisfare alcuni requisiti, come essere il proprietario dell’auto e possedere documenti validi come la carta di circolazione e il certificato di proprietà. La procedura inizia con il contatto con un centro autorizzato, che offre servizi completi di ritiro del veicolo, trasporto e rilascio del certificato di rottamazione. Anche se l’auto non è più in grado di circolare o ha subito danni irreparabili, è comunque possibile procedere con la rottamazione. In tal caso, è possibile usufruire di un servizio di soccorso stradale con carroattrezzi, come quello offerto dall’Autoparco Santa Barbara, per trasportare il veicolo fino al centro demolizione più vicino.

Dopo la rottamazione, il veicolo viene smantellato e le parti recuperabili riutilizzate, mentre i materiali residui vengono smaltiti secondo le normative ambientali. Si riceve un certificato di rottamazione che attesta lo smaltimento corretto del veicolo e ne consente la dismissione. In alcuni casi, è possibile ottenere un rimborso per la rottamazione, soprattutto se l’auto è ancora funzionante e ha meno di 10 anni. La rottamazione auto è una scelta responsabile che consente di eliminare in modo sostenibile veicoli vecchi o danneggiati, recuperando al contempo materiali utilizzabili.

Conclusione

L’analisi dell’impatto ambientale delle auto elettriche è complessa e multifattoriale. Mentre offrono indubbiamente vantaggi in termini di riduzione delle emissioni durante l’uso e di efficienza energetica, è importante considerare anche l’impatto ambientale della produzione delle batterie e l’interazione con l’infrastruttura energetica esistente. Per massimizzare i benefici ambientali delle auto elettriche, è necessario adottare approcci integrati che promuovano la produzione sostenibile delle batterie, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’efficientamento dell’infrastruttura energetica.

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