Curiosità

Puzzle: storia e tipologie del gioco da tavolo amato da adulti e bambini

Il puzzle: chi non ha mai giocato con queste tessere ad incastro? Il gioco da tavola qui in esame ha una storia antica che non tutti conoscono ma è andato incontro negli ultimi anni ad una serie di piacevoli variazioni sul tema.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Le origini

Il puzzle, termine dagli italiani utilizzato per indicare quella moltitudine di tessere ad incastro che una volta riassemblate danno vita a riproduzioni di paesaggi, opere d’arte e quant’altro, in realtà dovrebbe semplicemente designare un generico rompicapo. Quello che tutti chiamiamo velocemente “puzzle” infatti viene di norma indicato dagli anglosassoni con la locuzione “jigsaw puzzle“.  Ma non perdiamoci in sottigliezze ed andiamo a ricostruire invece la storia di questo divertente gioco da tavolo.

La prima versione attestata di puzzle è databile 1760 ed altro non era se non un attrezzo didattico. Iprecettori infatti impiegavano questo espediente per meglio insegnare ai loro alunni alcune nozioni geografiche. Su delle tavole di legno quindi venivano dipinti ed incollati dei soggetti poi ridotti in tessere da riassemblare. A quanto pare il primo ad avere l’idea di dar vita al puzzle fu John Spilsbury.

La sua invenzione conobbe un enorme successo e, poco alla volta, i soggetti iniziarono ad essere variati in base alle materie da insegnare ai più piccoli. Comparvero quindi i primi puzzles storici, quelli a sfondo religioso e quant’altro. Bisognerà attendere l’800 perché qualcuno pensi di esaltare la componente ludica di questo oggetto, componente che verrà brillantemente fuori nel corso del ‘900. Non a caso il primo puzzle per bambini a soggetto non didattico è datato 1880 ed  ancora oggi è conosciuto come “La locomotiva frantumata”.

C’è da dire anche che i prodotti più datati erano spesso molto costosi perché ricavati dalla lavorazione di materiali pregiati. Intorno alla fine dell’800 però i prezzi di realizzo e di vendita si abbassano notevolmente (al legno nobile si sostituisce dapprima quello meno prezioso e quindi il cartone e le foto rimpiazzano le pitture) facendo del puzzle un giocattolo diffuso tra tutti i ceti della popolazione.

Nel corso del XX secolo poi compaiono anche i primi puzzle per adulti. Il gioco, a questo punto, diventa anche un oggetto d’arredo.

Tipologie di puzzle

Di puzzle, non tutti lo sanno, ne esistono svariati tipi. Un primo criterio di categorizzazione può essere rappresentato dalla dimensione e quindi del numero delle tessere. Esse possono essere molto grandi quando il target di riferimento è quello della prima infanzia, o molto piccole quando invece il prodotto è destinato essenzialmente agli adulti (si arriva in questi casi anche alle 24 000 tessere!).

Ma come scegliere il puzzle più adatto fra una marea di tipologie in vendita? Vi consiglio di effettuare una ricerca su migliorigiochi.eu dove è presente un motore di ricerca che vi aiuterà nella scelta del gioco più adatto alle vostre caratteristiche, oltre che poter leggere le recensione di ogni gioco.

Quando ci si allontana un po’ dalla versione più classica di questo oggetto ci si può imbattere in interessanti variazioni sul tema, quali ad esempio i double face che prevedono la raffigurazione su fronte e dorso della tessera dello stesso soggetto o di un soggetto differente.

Al giorno d’oggi poi sono molto diffusi i puzzles tridimensionali che si sviluppano quindi anche in profondità (mai sentito parlare di puzzle-ball?).

E come non citare i puzzles personalizzati, i cosiddetti par puzzle, destinati ad un pubblico di intenditori e cultori? L’invenzione risale agli anni’30 del ‘900.

Le tessere ad incastro invece possono essere costruite ancora oggi in cartone o in legno ed i puzzle essere realizzati in modo da raggiungere dimensioni record (Ravensburg ne costruì uno composto da oltre 1.000.000 di tessere occupante una superficie di circa 600 metri quadri!).

Ciliegina sulla torta: i più recenti modelli di puzzle sono concepiti per dare modo all’utente di apprezzare sorprendenti effetti di luce oppure ancora mirabolanti illusioni ottiche. Altri ancora sono addirittura disponibili in versione animata.

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