Mare pulito in Italia: regioni e spiagge con acque eccellenti
La qualità delle acque marine italiane rappresenta da sempre un indicatore fondamentale per valutare la salute dell’ambiente costiero e l’attrattività turistica del Paese. Con oltre 7.500 chilometri di litorale, l’Italia è una delle nazioni più monitorate in Europa per quanto riguarda le acque di balneazione.
Gli ultimi dati raccolti da enti come il Ministero della Salute e le ARPA regionali offrono un quadro dettagliato sullo stato di mari e spiagge, confermando l’eccellenza di molte regioni. Il monitoraggio avviene attraverso analisi chimiche e microbiologiche, valutando parametri precisi come la concentrazione di Escherichia coli e enterococchi intestinali. Le rilevazioni più recenti, aggiornate al 2024 e 2025, evidenziano miglioramenti diffusi, frutto di investimenti nelle infrastrutture ambientali e di un controllo più serrato.
Classifica delle regioni con mare pulito in Italia
Ogni anno, i dati ufficiali permettono di stilare una classifica regionale basata sulla percentuale di acque classificate “eccellenti”. Questo indicatore è utile sia per i cittadini che per i turisti, interessati a scegliere mete balneari sicure e salubri.
Secondo i dati diffusi da Sky TG24, la Puglia si conferma leader assoluta con il 99,7% delle acque costiere classificate come “eccellenti”. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 99%, la Sardegna al 98,4%, la Toscana con il 98,2% e il Veneto con il 97,7%. Il magazine Salgo al Sud riporta i dati della Puglia, che continua a guidare la classifica nazionale per la qualità delle acque di balneazione, confermandosi una delle mete costiere più premiate e apprezzate dagli italiani anche nel 2025.
Tra le regioni con valori più variabili si trovano la Liguria, la Campania e il Lazio, che pur offrendo tratti eccellenti, presentano alcune zone costiere classificate come “buone” o “sufficienti”. L’incidenza di tratti “scarsi” è in netto calo rispetto agli anni precedenti grazie ai miglioramenti nei sistemi di depurazione.
Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2022 l’89,6% delle aree adibite alla balneazione in Italia è stato classificato con qualità delle acque eccellenti, confermando l’elevato standard delle coste italiane. Dal confronto tra il 2024 e il 2025 emerge un aumento generale della qualità delle acque, come confermato anche dal Ministero della Salute. A livello nazionale, la percentuale di coste classificate come “eccellenti” è salita dal 94,8% al 95,6%. In particolare, la crescita maggiore si registra nelle regioni adriatiche e nel sud peninsulare.
Come viene classificata la qualità delle acque
La classificazione delle acque di balneazione è il risultato di un sistema europeo armonizzato, gestito a livello nazionale dalle autorità sanitarie e ambientali.
Nel 2021, l’Italia si è posizionata al primo posto nell’Unione Europea per numero di acque di balneazione di qualità eccellente, con 4.272 siti che rappresentano oltre un terzo del totale europeo. Le analisi sono condotte principalmente dalle ARPA (Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente) e dal Ministero della Salute, con controlli che vanno da aprile a settembre. Vengono analizzati parametri microbiologici tra cui Escherichia coli e enterococchi intestinali, secondo standard fissati dalla Direttiva 2006/7/CE.
La classificazione si articola in quattro livelli: eccellente, buona, sufficiente e scarsa. Un’acqua classificata come “eccellente” deve mantenere livelli di inquinanti ben al di sotto dei limiti per almeno quattro anni consecutivi. Le acque “scarse” sono quelle che superano sistematicamente i limiti di legge, e in cui la balneazione può essere vietata.
Le spiagge italiane con Bandiera Blu 2025
Il programma Bandiera Blu, promosso dalla Foundation for Environmental Education (FEE), premia ogni anno le località che si distinguono per qualità ambientale e servizi turistici.
Per ottenere la Bandiera Blu, una spiaggia deve garantire la qualità eccellente delle acque, la gestione sostenibile dei rifiuti, la presenza di servizi accessibili, la sicurezza e l’educazione ambientale. I criteri sono aggiornati annualmente e sottoposti a verifiche documentali e sopralluoghi.
Nel 2025, sono 246 i Comuni italiani ad aver ottenuto la Bandiera Blu. La Liguria si conferma la regione più premiata con 34 località, seguita da Campania e Puglia con 20 ciascuna. Crescono anche le località in Sicilia e Basilicata, segno di un miglioramento complessivo della gestione ambientale nelle zone costiere.
Fattori che migliorano o peggiorano il mare
La qualità del mare non dipende solo dalla geografia, ma anche da scelte politiche, investimenti infrastrutturali e comportamenti collettivi.
Secondo l’indagine Beach Litter 2025 di Legambiente, in Italia si registra una media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, con la plastica che rappresenta il 77,9% degli oggetti rinvenuti, evidenziando un peggioramento rispetto all’anno precedente. Uno dei fattori più determinanti è la presenza di depuratori funzionanti ed efficienti. In molte regioni, i fondi del PNRR sono stati impiegati per l’adeguamento degli impianti e per la creazione di reti fognarie separate. Gli scarichi non trattati rappresentano ancora una minaccia in alcune zone, soprattutto in piccoli centri costieri.
Molte regioni hanno avviato programmi di educazione ambientale, raccolta differenziata spinta e divieti di plastica monouso in spiaggia. La promozione del turismo sostenibile è diventata una priorità per diverse amministrazioni, che puntano su certificazioni ambientali e incentivi per strutture ricettive eco-compatibili.
Considerazioni finali
Il miglioramento delle acque di balneazione italiane dimostra che la tutela dell’ambiente marino è possibile, a condizione che si investa in infrastrutture adeguate e si promuovano buone pratiche. Il riconoscimento di acque eccellenti non è solo un vanto paesaggistico, ma rappresenta un vantaggio competitivo per il turismo, un beneficio per la salute pubblica e un dovere nei confronti delle future generazioni.