Quando è necessario sostituire un ascensore
Quando l’amministratore comunica ai condomini la necessità di cambiare il vecchio ascensore è quasi matematico che qualcuno inizi a storcere un po’ il naso. Inutile dire che la manutenzione dell’elevatore è una pratica necessaria per mantenerlo in un buon stato di funzionamento. Quando i tecnici, chiamati a controllare il generale stato di salute dell’apparecchio si rendono conto che qualcosa non va i responsi possibili sono due: riparazione o sostituzione dell’elevatore.
Sostituire un ascensore: quando è necessario?
Si ricorre alla sostituzione quando l’ascensore inizia a pesare eccessivamente sulle voci di bilancio per via delle continue riparazioni richieste. In questi casi infatti, tanto dal punto di vista pratico quanto da quello della sicurezza e del risparmio, la sostituzione dell’ascensore si rivela sempre la soluzione migliore.
La scelta di procedere in tal senso però può anche scaturire da una necessità di tipo diverso ossia dal bisogno di adeguare l’edificio alle moderne leggi relative alle barriere architettoniche. Tale intervento tra l’altro, soprattutto quando al vecchio apparecchio se ne sostituisce uno tecnologicamente davvero molto più avanzato, conferisce valore all’immobile o può servire a mettere finalmente a norma uno stabile.
Altri due segnali che ci indicano che è ora di sostituire un ascensore li troviamo sul sito elevatorquality.it e sono quando l’ascensore è lento e/o particolarmente rumoroso o quando la fermata dell’ascensore non avviene esattamente in linea con il piano.
Riassumendo quindi la sostituzione di un ascensore ha la molteplice funzione di garantire l’utilizzo dello stesso a qualsiasi utente, di rendere l’elevatore un mezzo di trasporto pratico e sicuro, di evitare magagne legali, di migliorare le condizioni ed il prestigio di una struttura architettonica e, paradossalmente, di risparmiare del denaro.
Sostituzione dell’ascensore: chi paga?
Diventa necessario stabilire chi ed in che misura dovrà provvedere economicamente alla sostituzione dell’ascensore. In questi casi si fa normalmente riferimento all’articolo 1124 del Codice Civile che sancisce l’obbligo, nel caso in cui l’intervento venga effettuato all’interno di un condominio, di ripartire i costi tra i condomini.
Tale ripartizione però segue precise regole ed inciderà di più o di meno sui vari bilanci familiari in relazione al piano occupato. Spieghiamoci meglio. Se una parte dell’intervento viene equamente distribuita tra i vari occupanti dello stabile, un’altra viene aggiunta secondo una tabella ascensore, in relazione all’uso che per forza di cose ciascun condomino farà dell’apparecchio.
Chi abita al quarto piano di un palazzo non userà infatti l’ascensore tanto quanto l’inquilino del piano terra o quello del nono piano. Dato che però niente vieta a chi occupa i piani più bassi di usufruire dell’ascensore per raggiungere altri livelli dello stabile tutti pagheranno la loro quota ma in maniera ponderata e proporzionata alla situazione. Chi sta ai piani alti dell’immobile è infatti indirettamente più coinvolto nel processo di usura dell’ascensore.
Se invece l’elevatore deve essere installato ex novo, l’articolo di riferimento è il 1123 del Codice Civile che sancisce il dovere di contribuire alla spesa secondo il valore del proprio appartamento. Attenzione però: prima di procedere alla sostituzione di un ascensore è meglio lasciar valutare all’esperto se non sia invece il caso di rinnovare la macchina. La sostituzione di alcune componenti può praticamente rendere pari al nuovo un elevatore ormai obsoleto. Modernizzare è quindi la soluzione che si colloca a metà strada tra la riparazione e la sostituzione.