Viaggi

Turismo ecosostenibile in Italia e nel mondo

Ecosostenibile è una parola che, negli ultimi anni, si è fatta sempre più strada, ma cosa vuol dire quando è legata al turismo? Vuol dire preservare l’ambiente e trovare un buon equilibrio natura-uomo, ma qual è la formula giusta?

Una formula vera e propria non esiste, però il buon senso e alcune informazioni possono aiutare a realizzare questa nuova filosofia del turismo sostenibile.

L’approccio al turismo responsabile nasce alla fine degli anni ottanta e si focalizza su due punti cardine: l’ambiente e l’attenzione per le popolazioni che “subiscono” il turismo.

Sono diverse le nazioni che hanno cercato di sensibilizzarsi sul problema, compresa l’Italia ma quali sono le caratteristiche che rendono il turismo ecosostenibile?

Turismo sostenibile: come spiegarlo

I principi che regolano la sostenibilità nel turismo sono gli stessi validi per altri settori. La parola chiave, in questo caso, non è turismo ma sostenibilità.

Nel 1988 l’Organizzazione Mondiale per il Turismo (OMT) ha definito questa nuova frontiera del viaggiare.

Il concetto riportato dall’OMT si rifà a quello sostenuto dalla WCED nel 1987: “Lo sviluppo sostenibile è lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri.”

La frase spiega benissimo qual è il ruolo della sostenibilità, ma quali caratteristiche deve avere?

Per prima cosa deve essere durevole. Il turismo sostenibile non può essere organizzato sul breve termine, ma deve tenere conto delle scadenze a medio lungo termine. Vanno valutati gli effetti economici e l’impatto sulle popolazioni.

Altra caratteristica riguarda l’integrazione. Un esempio può essere quello di un villaggio di montagna. Può essere recuperato, restaurato, integrato anche con qualche struttura nuova, ma sempre nel rispetto dell’ambiente e della tradizione.

Altra regola del turismo consapevole è il diversificare. La montagna solo in inverno e il mare solo in estate deve diventare una regola da ribaltare completamente.

Che cosa ci presentano le varie nazioni per soddisfare la voglia di turismo responsabile?

Turismo sostenibile in Italia

La nostra nazione ci offre davvero tanto dal punto di vista turistico, ma sappiano sfruttare tutte queste bellezze nel modo giusto?

Pian piano, anche gli operatori turistici italiani, stanno avvicinandosi alla filosofia del rispetto solidale e presentano proposte veramente molto interessanti.

Uno dei luoghi più visitati e richiesti è nel cuore del Parco della Sila. Si tratta di un’oasi naturale, Campigliatello Silano. Qui è possibile fare una bella passeggiata a 1300 metri di altezza immersi in una natura spettacolare. Il luogo è accessibile in ogni stagione dell’anno e offre una fauna spettacolare.

Dalla parte opposta dello stivale, in Valle d’Aosta, c’è Cogne una cittadina al confine con il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Qui si può godere appieno della bellezza della natura passeggiando fra valli e ruscelli.

Gli ecoturisti amano molto il Trentino Alto Adige, forse perché da più tempo cerca di sensibilizzare turisti e operatori sulla sostenibilità. La meta più visitata è Pozza di Fassa considerata da molti come il rifugio della pace e della tranquillità.

Il turismo sostenibile, però, non si può praticare solo nelle oasi naturali, anche le città hanno bisogno di essere salvate dal turismo di massa. Una delle città che meglio si presta a questo modo di viaggiare è Torino. La possibilità di giungere in città in treno anziché in macchina, spostarsi comodamente con in mezzi pubblici o in bicicletta, fruire di eco hotel, partecipare a escursioni organizzate con l’intento di far conoscere per preservare, sono alcune delle caratteristiche messe in campo dalla città piemontese.

Sempre Torino è la culla del movimento Slow Food poiché anche il cibo deve essere sostenibile. Proprio grazie a questo movimento si sta sviluppando anche una maggiore sensibilità rispetto al turismo enogastronomico.

Un approccio molto interessante al turismo ecosostenibile arriva dagli alberghi diffusi. Niente mostri di cemento ma borghi recuperati che sono adibiti ad abitazioni con qualche stanza con formula alberghiera. Queste strutture sono disciplinate dalla regione e attualmente sono 10 quelle che si possono fregiare di queste strutture.

Turismo ecosostenibile nel mondo

Il problema del turismo responsabile nel modo è molto più complesso e difficile da realizzare. Esistono Stati che da sempre impongono regole ben precise per il rispetto di territorio e popolazione. Il Nord Europa, ad esempio, il viaggiatore ha sempre trovato certe regole da rispettare. Quest’attenzione è dovuta anche al fatto che le popolazioni residenti, per prime, rispettano la natura.

Purtroppo, questa filosofia, non incontra la stessa risposta nei paesi poveri o in via di sviluppo.

Il turista è visto come una nuova fonte economica e non gli è impedito nulla. Lo sfruttamento del territorio, delle risorse e della popolazione portano a un impoverimento precoce del territorio. La sensibilità del viaggiatore è il primo passo per un turismo sostenibile.

Proprio il 2017 è stato definito dall’ONU l’anno del turismo sostenibile e sarà data maggiore attenzione a tutti quei luoghi che avviano pratiche di buona convivenza col territorio. I viaggi green friendly saranno sempre più a dimensione d’uomo, tornando ai lenti ritmi della natura.

Uno dei luoghi che più ha combattuto per raggiungere un equilibrio sostenibile tra turismo e ambiente è l’arcipelago delle Seychelles. Il suo incredibile sistema di micro isolette e fondali marini era in serio pericolo. Cosa sarebbe stato di quei luoghi se non avessero avuto più le loro attrattive?

Questa è la domanda che si è fatta la classe politica e la popolazione della zona ed è intervenuta tempestivamente per mantenere intatto il patrimonio turistico e il patrimonio naturale.

La commissione Seychelles Sustainable Tourism Lable, tiene monitorato il settore turistico, consegnando dei certificati di sostenibilità alle strutture che dimostrano di proteggere il patrimonio locale, sia ambientale sia culturale.

Tra le varie attività monitorate dalla commissione, c’è quella anche legata al personale. Spesso, nei luoghi turistici in via di sviluppo, il personale autoctono è sotto pagato e poco sfruttato. La commissione controlla che non si creino queste situazioni anche perché la popolazione è una caratteristica fondamentale del posto che si visita.

Sostanzialmente il turismo ecosostenibile lo facciamo noi con le nostre scelte e il nostro comportamento, rispettando la natura e le persone dei luoghi che visitiamo.

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